Per Federica
Il Quarto Stato
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Il Quarto Stato[1] è un celebre dipinto realizzato dal pittore
Giuseppe Pellizza da Volpedo nel
1901, inizialmente intitolato
Il cammino dei lavoratori[2].
Storia
Il quarto stato rappresenta la conclusione di un percorso dell’autore
attraverso numerosi dipinti tutti riguardanti il medesimo tema, ovvero
lo
sciopero dei lavoratori. Il primo dipinto è gli
Ambasciatori della fame, successivamente dipinge la
Fiumana e infine il bozzetto preparatorio del
1898 Il cammino dei lavoratori.
Pellizza pensava di vendere subito il quadro ma nella società del suo
tempo questo dipinto non ebbe fortuna. Fu acquistato, infatti, dal
comune di
Milano, solamente nel
1920 per 50000 lire, grazie anche a contributi di banche, associazioni e privati. Inizialmente fu esposto al
Castello Sforzesco
e divenne presto simbolo del socialismo; proprio per questo motivo con
l’avvento del fascismo fu depositato in un magazzino. Tornò in
esposizione solo nel
1954,
quando il sindaco Ferrari lo collocò nella sala consigliare di Palazzo
Marino. Qui subì dei danneggiamenti dovuti al fumo, a causa dei quali
richiese un restauro. Successivamente fu mostrato in varie città del
mondo fra cui
Washington e
Roma. Infine, negli anni Ottanta, trovò la sua collocazione fissa a Milano: prima nella Galleria d’Arte Moderna e infine nel
Museo del Novecento.
Descrizione
Quest’opera è un simbolo della società del
XX secolo,
poiché essa rappresenta lo sciopero dei lavoratori e simboleggia non
solo la protesta sociale ma l’affermazione di una nuova classe sociale,
il proletariato, che diventa consapevole dei propri diritti nei
confronti della società industriale. L’opera inoltre dimostra l’impegno
del pittore in ambito sociale: infatti egli pensava che l’artista avesse
il compito di educare la popolazione attraverso le proprie opere. La
tecnica utilizzata in questo dipinto è quella
divisionista.
Nel quadro viene raffigurato un gruppo di braccianti che marciano in
segno di protesta su una piazza, presumibilmente la piazza di
Volpedo,
città natale dell’artista. In primo piano, davanti alla folla in
protesta, sono definiti tre soggetti, due uomini ed una donna con un
bambino in braccio; essa molto probabilmente rappresenta la moglie del
pittore, specialmente nei tratti del volto. Le fig
ure sono poste una a
fianco all’altra: questo schieramento simboleggia l’uguaglianza e la
solidarietà tra di esse, esaltata maggiormente dalla presenza di una
figura femminile, ed inoltre, insieme alla compattezza delle figure, dà
un forte senso di realismo all’immagine, che sembra davvero presa da un
episodio di protesta sociale. La composizione del dipinto è bilanciata
nelle forme e movimentata nelle luci, rendendo perfettamente l'idea di
una massa in movimento.In oltre la luce è frontale ai personaggi da
quasi un senso di alba. I colori del dipinto sono caldi.
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